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E’ assolutamente certo che gran parte di domestiche, badanti e collaboratori familiari vari non paghino le tasse.
Sono un piccolo esercito prevalentemente di sesso femminile partito da lontano non per “invaderci” come qualche cialtrone farneticante ha il coraggio di dire ma per aspirare i nostri tappeti, rendere scintillanti i nostri cessi, accudire i nostri vecchi, i nostri malati ed i nostri bambini mentre noi siamo impegnati altrove a far quattrini o a divertirci.
A parte quelli che i decreti sicurezza hanno reso clandestini nel giro di una notte e che di conseguenza le tasse non potrebbero pagarle neppure se volessero, la stragrande maggioranza dei rimanenti non raggiungerebbe comunque i minimi di reddito per essere tassati e se non fa la dichiarazione è solo perchè, come molti di noi italiani purosangue, tra scadenze e burocrazia non ci capisce un accidente.
Molti dei pochi soldi che diamo loro finiscono oltre confine perchè questi “salvatori” non sono qua da noi perchè l’aria è buona ma per mantenere le proprie famiglie lontane. Su queste rimesse lo stato, non si capisce a quale titolo, si prende l’1,5%. Con quei pochi che rimangono nelle loro tasche devono mangiare, dormire, vestirsi, spostarsi e quando serve curarsi e, come tutti noi, pagano l’IVA a fronte di ogni spesa o quasi.
Ora io mi domando pensando alle multinazionali, ai flavibriatori, ai giorgiarmani e ai valentinirossi:
A quale testa bacata è passato per la mente, anche per un solo attimo, di includere questa povera gente tra i possibili obiettivi della roboante “Guerra all’Evasione”?
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