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Ancora in cantiere le misure a sostegno delle famiglie italiane, uno dei nodi più complessi da sbrogliare nel decreto maggio, ex decreto aprile. Allo studio del Governo ci sarebbero da valutare alcune misure tra cui: raddoppio bonus baby sitter, proroga congedi parentali, indennizzo colf e badanti.
> Cosa è previsto nel Decreto Aprile?
La forza delle famiglie di reggere all’urto della crisi è ai limiti. Considerando il contesto straordinario venutosi a creare con la pandemia di Covid-19, il Governo darà a breve il via libera al decreto aprile, ormai noto come decreto maggio.
Dalle bozze circolanti sembra farsi avanti l’ipotesi di rinnovare alcuni dei provvedimenti già varati nel Decreto Cura Italia, ma non manca l’incertezza sulle possibili variazioni sul tema.
DL maggio: rinnovo congedi e bonus
Quasi sicuramente verrà prorogato fino a settembre il congedo parentale straordinario, che consentirà a uno dei genitori lavoratori di restare con i figli minori di 12 anni, rimasti a casa dopo la decisione di chiudere le scuole, per un periodo continuativo o frazionato non superiore a 30 giorni.
L’indennità sarà da utilizzare tra mamma e papà non contemporaneamente, e sarà pari al 50% della retribuzione. Nessun limite di età in caso di figli disabili. Sarà poi riconosciuto un congedo speciale non retribuito ai dipendenti con figli tra 12 e 16 anni. È riconosciuto anche se il lavoro viene svolto in modalità smart.
L’alternativa al congedo è la fruizione del voucher babysitter, un buono che, secondo le bozze del DL maggio, dovrebbe passare da 600 euro a 1200 euro al mese. L’agevolazione non sarà utile solo al pagamento delle baby sitter, regolarmente assunte, con la formula del libretto famiglia, ma anche per l’iscrizione ai servizi integrativi per l’infanzia, ai servizi socio educativi territoriali, ai centri con funzione educativa e ricreativa e ai servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia.
Molto probabilmente verrà raddoppiata, passando da 1.000 euro a 2.000 euro, anche la cifra del buono nel caso di famiglie in cui un genitore appartenga alle categorie del personale sanitario e tecnico, ovvero dei ricercatori presso centri e istituti di ricerca impegnati a contrastare il diffondersi del Covid-19.
Inoltre, sempre in attesa di una conferma ufficiale, ci sarebbe la possibilità per chi assiste persone disabili di chiedere ulteriori complessive 12 giornate usufruibili nei mesi di maggio e giugno 2020.
Assegno famiglia, promosso o bocciato?
Se da un lato sembra esserci un certo accordo sul reinserimento di interventi quali congedo parentale straordinario e voucher baby sitter anche nel DL maggio, dall’altro l’assegno familiare scatena perplessità ed opinioni contrastanti.
La voce principale per l’inserimento di un assegno per tutti i figli, assicurando così un sostegno concreto alle famiglie, è quella della ministra Elena Bonetti, di Italia Viva. Risorse ipotetiche che, per la responsabile della Famiglia, varierebbero in base all’ISEE, garantendo da 80 a 160 euro di aiuto mensili.
Tuttavia, alcune fonti del Mef ritengono fortemente improbabile inserire l’assegno nel decreto.
In virtù di queste incertezze, si stanno studiando proposte alternative per tutelare le famiglie italiane. I 5 Stelle, ad esempio, premono per inserire il “peso” familiare in tutte le misure varate, una sorta di quoziente che andrebbe a incidere su tutti gli aiuti destinati alle famiglie, aumentandone il valore in termini di entrate.
Ipotesi centri estivi e servizi educativi
Sul tavolo di discussione anche due protocolli e linee guida da sottoporre al premier Conte e al comitato tecnico scientifico, con l’obiettivo di garantire un piano di attività educative per bambini e ragazzi e, allo stesso tempo, un sostegno reale ai genitori nella ripresa dell’attività lavorativa.
Un primo protocollo dovrebbe permettere da maggio la possibilità di attività in spazi aperti e accessibili a piccoli gruppi contingentati. Da valutare, inoltre, anche l’ipotesi di maggiori risorse agli enti locali e alle famiglie per i servizi educativi.
Un fronte trasversale in Parlamento, rispetto al nodo degli assegni familiari, potrebbe crearsi sulla riapertura controllata di oratori e centri estivi per aiutare le famiglie a riprendere il lavoro, un tema sul quale, invece, i tecnici e gli scienziati continuano ad opporre un fermo “no”.
Tra le novità in attesa di conferma ci sarebbe, a tal proposito, una detrazione fiscale da 300 euro per i centri estivi diurni o residenziali, insieme ai centri di aggregazione giovanile, dedicato ai ragazzi fino a 16 anni. Lo sconto varrebbe per le spese sostenute nel 2020 per le famiglie con redditi che non superano i 36mila euro. La detrazione potrebbe essere fruita nei limiti dell’ammontare non coperto da eventuali altri contributi pubblici.
Un documento dovrebbe, infatti, delineare delle indicazioni applicabili dal mese di giugno, in riferimento all’attività di questi centri estivi, in collaborazione con il mondo sportivo, il terzo settore, gli enti locali, che saranno protagonisti della ripresa e di una doverosa risposta di prossimità ai bisogni delle famiglie.
A tal fine saranno rese disponibili dal Ministero della Famiglia risorse aggiuntive, che potranno eventualmente essere incrementate. Le misure saranno messe in campo anche con un confronto serrato con gli esperti del comitato tecnico scientifico.
Indennizzo per colf e badanti
Oltre al rinnovo di misure già varate nel DL Cura Italia, il decreto maggio potrebbe contenere anche altri strumenti che vanno sempre nella direzione di sostenere i redditi dei lavoratori, non solo dipendenti.
Per oltre 500mila colf e badanti regolari, che non stanno lavorando a causa dell’emergenza sanitaria, si fa avanti l’ipotesi di un indennizzo mensile che va oscilla tra 400 euro e 600 euro, in base all’orario di lavoro contrattualizzato, a due condizioni: la prima è che non convivano con la famiglia datrice di lavoro; la seconda è che vi sia stata una comprovata riduzione di almeno il 25 per cento dell’orario complessivo di lavoro.
Per questa iniziativa si prevede uno stanziamento complessivo di circa 500 milioni di euro. Si può dire, dunque, definitivamente tramontata l’ipotesi di concedere al lavoro domestico una sorta di cassa integrazione in deroga semplificata.
> Le novita’ per il mondo del lavoro previste dal Decreto Aprile
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